Free Tekno

Nascita ed evoluzione

Una delle influenze più marcate della scena dei rave è stata la controcultura hippy che ha dato vita al movimento dei traveller, come nomadi che organizzavano grandi fiere gratuite, luogo di incontro per tutti i movimenti di controcultura, dai punk, alle Crew che organizzavano feste acid house illegali fino agli amanti del rock psichedelico.

In questi anni la Gran Bretagna cominciò ad ospitare grandi eventi sull'onda della summer of love, organizzata per la prima volta a San Francisco nel 1967, così, nel giro di pochi anni, giovani e appassionati di musica elettronica si orientavano sempre di più sui festival gratuiti, nei quali la techno si stava gradualmente integrando, per poi sostituirsi, al rock.

Nel 1992, quando nel Regno Unito la prima ondata di acid house era già passata, accadde un fatto importante: sei tribe (*i gruppi di persone che portano in giro un soundsystem, ovvero i muri di casse, facendone spesso uno stile di vita) (Circus warp, DiY, Cirkus normal, Adrenaline, Bed­lam e Spiral tribe) portarono i loro soundsystem al Castlemorton common festival, un evento hippy nel Worcestershire, trasformandolo in una festa di una settimana, con picchi di trentamila presenze.

Nonostante ogni cosa si fosse svolta in pace e armonia, i mezzi d’informazione scatenarono una tempesta di allarmismo, e tredici persone della Spiral tribe furono arrestate e portate alla sbarra in quello che sarebbe stato uno dei più lunghi e costosi processi nella storia del Regno Unito. Furono tutti assolti, ma nel 1994 fu approvato il Criminal justice and public order act, che vietava “eventi dove la musica include suoni caratterizzati dall’emissione di una successione di battiti ripetitivi”. Un caso quasi unico di discriminazione musicale, tant’è che a cercare un precedente si finisce nella Germania nazista.

Si era trovata una sintesi nuova tra quattro sottoculture: il nomadismo e la psichedelia degli hippy avevano incontrato l’autoproduzione del punk; l’idea giamaicana del soundsystem come mezzo di riappropriazione dello spazio pubblico aveva trovato la sua musica ideale nei suoni techno e il risultato aveva una capacità di mobilitazione che non si vedeva dagli albori del rock.

Fu così che gli Spiral tribe decisero di lasciare il Regno Unito per diffondere il verbo. Francia, Italia e Repubblica Ceca furono tra le prime destinazioni: annunciati da semplici volantini fotocopiati con la scritta “Spiral tribe in the area”, free party piccoli e grandi cominciarono a spuntare in giro per il continente. Ben presto agli Spiral tribe e ad altri gruppi britannici cominciarono ad aggiungersi anche tribe di altri paesi.

Con il moltiplicarsi delle tribe cominciarono a prendere forma anche grandi ritrovi annuali, i teknival appunto, dove venivano montati più muri di casse, dando così vita a vere e proprie città temporanee

Il CzechTek del 2005 a Mlýnec fu attaccato brutalmente dalla polizia ceca e gli episodi di repressione si moltiplicarono ovunque, senza però riuscire ad arginare il fenomeno, che continuava a mutare e spostarsi, proteiforme.

A molti è sembrata un canto del cigno, dato che negli anni successivi si sarebbe assistito a una relativa degenerazione della scena: diventati più visibili, i free party hanno cominciato a essere frequentati anche da persone che non ne condividevano i valori libertari e sono spuntate droghe pesanti come eroina e cocaina, che hanno peggiorato l’atmosfera

Le sostanze d’elezione dei raver erano in principio psichedelici come l’lsd, entactogeni (molecole che aumentano l’empatia) come l’mdma e dissociativi come la ketamina. Sono cambiate tante cose, anche grazie a una nuova generazione di tribe, meno legata a uno stile di vita nomade ma molto motivata a organizzare free party.

Trance e musica

La festa propone delle chiavi per arrivare alla trance: le sostanze. Stimolanti e psichedelici sono il nocciolo della questione almeno quanto la musica. Spiega Erik, da Grenoble: “Il legame tra sostanze e movimento tekno non è casuale. Non dico che non si possa apprezzare la nostra musica senza certe sostanze, ma è innegabile che tra MDMA, speed, e musica tekno c’è una sinergia che è fin troppo ovvia a chi ha provato e che rimarrà ignota a chi non lo ha fatto.”

Le droghe intorno a cui gira il teknival sono fondamentalmente quattro (anche se oppio e coca non mancano, sono meno definitorie): MDMA, LSD, speed e ketamina. I ruoli di ciascuna sono piuttosto definiti: l’MDMA è la droga per ballare per eccellenza: la sua diffusione che accompagna la nascita del movimento, e il suo effetto empatogeno ed entactogeno contribuisce a creare il clima da fratellanza universale tipico del free party. L’LSD potenzia le percezioni e incrementa la portata mistica dell’esperienza, la speed non è che carburante: metanfetamine per stare svegli, sopportare la fatica e ballare a oltranza, anche quando l’MDMA, che dura solo quattro-cinque ore, va giù. La ketamina, un anestetico pediatrico e veterinario riscoperto dal popolo dei rave dissocia e crea nuove significanze

La canapa non è che un intercalare, neanche si nota. Si nota invece la relativa assenza di alcol.

“Cerchiamo sensazioni,” spiega Rex, scozzese ventiquattrenne, “sarebbe assurdo assumere una sostanza come l’alcol, che le riduce e le ottunde”.

La line up ha una sua struttura ben chiara. Una traccia mandata a mezzanotte non ha lo stesso significato di quella delle sette del mattino. La musica racconta una storia: ha il suo prologo e la sua fine. Quest’ultima viene vissuta come una decompressione, un lento ritorno all’origine. Il sound si deve percepire in maniera profonda. Le frequenze devono invaderti il corpo

Andare fuori di sé, attraverso la danza, la musica, le sostanze stupefacenti, e raggiungere il “sacro” è quanto accomuna i culti di Dionisio, il vudu, i sabba medioevali, fino ai rave tanto vietati dei nostri giorni. una transe come “stato modificato di coscienza” indotto da sostanze psicoattive, funghi allucinogeni o ecstasy che siano. la “techno-transe”, ovvero quella transe metropolitana che si realizza in luoghi dedicati al ballo e all’ascolto della musica, le discoteche e le arene per i concerti rock.

Infatti da un lato abbiamo l’effetto stimolante che tiene svegli fisicamente per ore e ore in modo tale da affrontare il ballo, dall’altro abbiamo la parte psichedelica utile a favorire l’espansione sensoriale della mente. A completare il tutto il lato empatogeno, che fa sentire interiormente “connessi ad un tutto” in una specie di amore “universale” e “verso il prossimo”. Secondo alcune ricostruzioni medico neurologiche effettuate su cervelli sotto effetto di sostanza, a differenza di una metamfetamina tipo Speed, l’Ecstasy segue un tracciato circolare anziché lineare, nel movimento dei neurotrasmettitori cerebrali. La cosa realizza, dunque, una precisa corrispondenza tra la ritmica continua della cassa dritta, cioè la gran cassa di batteria elettronica utilizzata nelle parti ritmiche di questo genere di musica, e il movimento continuo del ballo e delle connessioni cerebrali. Queste, muovendosi in maniera circolare, appunto, favoriscono l’assorbimento del loop, ovvero della parte musicale che si ripete in continuazione nella musica House come nei diversi tipi di musica Techno ed elettronica.

M A R C O A M O D E O